Sabato 31 agosto 2024

alle ore 18:00 presso Villa Belvedere già Radicati (Saluzzo) verrà inaugurata

SILENZI

di

Alessia Clema

a cura di Silvana Peira

testo di Ida Isoardi

Il 31 Agosto alle ore 18, a Villa Belvedere – già Radicati – in Via San Bernardino, 17 a Saluzzo, l’Associazione Arte Terra e Cielo, in collaborazione con Il Fondaco di Bra, presenterà la mostra “SILENZI”, una personale di Alessia Clema che sarà visibile dal 31/08 al 27/10/2024. La curatela (come già avvenuto nelle due passate edizioni in cui sono state presentate opere di Anna Valla e poi di Stefano Allisiardi) è stata affi- data a Silvana Peira, direttrice e presidente dell’Associazione Culturale Il Fondaco. La storica e critica d’arte Ida Isoardi scriverà un saggio critico sull’opera dell’artista che verrà pubblicato in catalogo a fine della mostra.

Alessia Clema è nata a Cuneo, insegna attualmente al Liceo Artistico Ego Bianchi di Cuneo e nel passato ha insegnato al Liceo Artistico Soleri Bertoni di Saluzzo. La sua opera spazia tra pittura, scultura e disegno con una forte inclinazione alla sperimen- tazione tecnica unita alla tradizione. Il suo lavoro è caratterizzato da una capacità evocativa e da rimandi culturali che si intervallano dall’antico al moderno, creando un dialogo tra passato e presente.

L’artista trae ispirazione per realizzare le sue opere da una varietà di fonti, tra cui la natura, la storia dell’arte e le esperienze personali. La sua passione per la sperimen- tazione tecnica e il dialogo tra tradizione e innovazione sono elementi chiave del suo processo creativo. Inoltre, Clema è profondamente influenzata dalle emozioni e dalle storie umane, che cerca di catturare e reinterpretare attraverso le sue opere scultoree mentre nelle sue installazioni spesso il rimando è a un’interazione tra l’ambiente natu- rale e l’intervento artistico.

Come già scrisse Ida Isoardi: …in apparenza, una freddezza raggiunta tramite solidifi- cazioni materiche imprime di sé la pittura, e altro, di Alessia Clema. Ma le sue compo- sizioni sollecitano immediatamente sensi diversi, risvegliati da una raffinatezza segni- ca non formale ma immaginifica. Quest’ultima pare fluire in un inquietante universo del silenzio dove brume e ombre, messaggere di un’estrema consumazione del pae- saggio, si collocano tra fiaba e antimondo.